Universi Paralleli
Milano, 1994

 

Universi di libertà
di Antonio Siligato

Ada Sorrentino affida alle sue tele il compito di dichiarare il proprio affrancamento da ogni tipo di schiavitù, nella vita come nell'arte. Ne nasce una pittura tutta sua fatta di forme e colori originalissimi, di temi e stilemi personali e irripetibili.

Nel concreto, quetsa artista così volitiva e così piena di gioia di vivere, riesce ad essere se stessa, a comunicare sensazioni che sono sue, che sono vere come vera è lei, come vera è la sua forza, la coscienza della sua forza.

Coscienza che poggia sulla certezza di essere preziona parte di un Tutto che nasce, vive, muore e si rigenera nel grembo eterno ed esplosivo dell'energia cosmica. Un'energia che ritroviamo nei suoi quadri in soli e vortici rutilanti, in abbagliati istanto d'estasi, in paesaggi dell'anima capaci di raccontare sia il dolore acido dell'amore deluso, sia la sempre nuova e stupita gioia di vivere.

Ada Sorrentino sa insomma come tradurre sulla tela, in movimenti forme e colori che lei domina e piega con assoluta naturalezza e incisiva grazia, in materiale e il trascendente, inglobandoli entrambi in un racconto di viva e illuminata armonia. Armonia che viene imprezionista e sublimata da un soffio d'Oriente che ne ingentilisce la portata evocativa con un misurato e sapiente uso dell'oro.

Il risultati sono quelli di un'estasi piena e capace, sulla quale il tempo può dilatarsi all'infitiop e lo spazio può trovare requie in un istante che sembra comprendere ogni istante, per riscattarlo nell'assoluta libertà del Tutto e nel libero fluire dell'Eterno.

Max Squillace è schivo e felice artefice di forme e cadenze scultoree che, prima d'ogni altra cosa, recano impressa l'impronta, inconfondibile, della sua mano.